"Magna
someri" (mangia somari), con questo epiteto, sicuramente a scopo
ingiurioso, in tempi in cui ancora il campanilismo era una realtà tangibile, gli abitanti
dei comuni limitrofi apostrofavano noi mercatellesi.
Da questo piccolo ricordo dei tempi andati, ora che nessuna delle cause che lo hanno
generato ha più alcun significato (vuoi perché di somari a quattro zampe in
zona ormai se ne trovano pochi, vuoi perché le dispute di campanile tra le popolazioni
della vallata non hanno più alcun senso) i mercatellesi hanno voluto ricavare un momento
ludico e festoso che coinvolga allegramente quanti più abitanti possibile, così da
proporci goliardicamente anche a quanti, turisti o altro, vogliano passare qualche
spensierato momento in nostra compagnia.
E' così che, per unire gli abitanti attorno ad un'unica idea, il Comune è stato
suddiviso in quattro "Cantoni" che dovranno gareggiare, competere e soprattutto
divertirsi organizzando una corsa di somari: il PALIO DEL SOMARO, e una serie di altre
iniziative attraverso cui ritrovare e rinvigorire in ciascuno di noi quel modo di essere
giocoso e ironico che da sempre ci contraddistingue.
Quattro Cantoni, individuati dal tracciato dei due corsi d'acqua che attraversano il
capoluogo, per quattro colori:
verde, il colore rigoglioso delle nostre campagne a rappresentare
il cantone che proprio nelle campagne trova il suo territorio, LA BAROCCIA,;
azzurro, come il cielo limpido delle nostre fresche estati con le
due colombe svolazzanti del cantone LA COLOMBARA;
giallo oro, colore dei simboli araldici del nostro Comune (Spada
di S.Paolo e chiavi incrociate di S.Pietro) a rappresentare il cantone LA PIEVE;
rosso come il mantello che il cavaliere San Martino divise con la
spada per farne dono al povero a rappresentare Il cantone di SAN MARTINO.
Qualche snob obietta che questa non è cultura, noi rispondiamo che i mercatellesi hanno
sempre saputo ben individuare quali sono le cose importanti, possiamo affermare con
certezza e una punta di orgoglio che a Mercatello la Cultura, quella con la C maiuscola,
è sempre stata di casa: poche comunità delle nostre dimensioni possono vantare una
raccolta di tesori d'arte come quelli contenuti e ben conservati a San Francesco, e pochi
centri storici sono stati trattati con il rispetto e l'amore con cui abbiamo salvaguardato
e curiamo il nostro. Riteniamo però che cultura sia anche il sano gusto di vivere
semplicemente e giocosamente insieme, memori e rispettosi delle nostre origini e
consapevoli che quello che siamo, lo dobbiamo anche a quello che siamo stati considerato
in ogni suo aspetto.
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