Arezzo
Reperti archeologici etruschi documentano l’esistenza di
Arezzo (Arretium) fin dal VI sec. a.C. La città continuò ad essere fiorente
nel periodo romano, in cui fu organizzata come municipio con un vastissimo
territorio. Nel primo periodo imperiale la sua ceramica sigillata di colore
rosso corallino con decorazioni a rilievo (ceramica aretina) divenne famosa
e fu esportata e poi imitata per tutto il territorio dell’Impero. Essa era
famosa tanto quanto lo sono ora le sue industrie orafe che, insieme ad
attività imprenditoriali di vario tipo, fanno di Arezzo una delle città più
ricche d’Italia. Del periodo classico il Museo archeologico offre ricca
testimonianza : il suo pezzo più famoso è forse il cratere di Euphronios del
500 a.C.
Ricca e intensa è stata la vita del Comune nel Medioevo . Ricordiamo solo un
episodio: lo scontro con Firenze a Campaldino nel 1289 che ci richiama versi
famosi di Dante Alighieri. Delle tracce dell’esule poeta fiorentino è del resto
piena la vicina e bellissima vallata casentinese, una delle quattro del
territorio aretino insieme a Valdarno, Valdichiana e Valtiberina. Nel 1384
Arezzo fu praticamente « venduta » a Firenze e da allora in poi la sua storia fu
quella della Repubblica fiorentina prima, della Signoria e del Granducato di
Toscana poi. I Medici hanno naturalmente lasciato la loro impronta nella
fortezza cinquecentesca a Nord della città.
Nel centro storico, chi cammina lungo il Corso o le strette strade medievali che
salgono verso la parte più alta dove si trova la cattedrale gotica dedicata a
S.Donato, ha spesso l’impressione di trovarsi dentro uno degli affreschi di
Piero della Francesca della Leggenda della vera Croce, in S.Francesco. Nello
sfondo del ritrovamento delle tre Croci, la Gerusalemme ha i tratti reali
dell’Arezzo quattrocentesca. Del periodo romanico il capolacvoro è la Pieve di
Santa Maria dei sec. XII e XIII, di grande suggestione, che contiene tra le
altre opere d’arte un polittico di Pietro Lorenzetti. Nella Chiesa di San
Domenico poi si trova un altro pezzo eccezionale, un Crocifisso di Cimabue.
In questa città ebbe i natali Francesco Petrarca e, qualche secolo dopo, Giorgio
Vasari, celebre per le sue Vite, ancora oggi testo indispensabile per la
biografia degli artisti fino al Cinquecento.
Ad Arezzo si corre ancora ogni anno la Giostra del Saracino, manifestazione
folkloristica in costume. Con la lancia in resta abili giostratori a cavallo
attaccano la sagoma lignea del « Buratto » che a sua volta può colpire cavallo e
cavaliere con un’arma che tiene nella mano destra se questo, una volta colpito,
non si allontana velocemente.

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Chi è in vacanza negli alberghi, agriturismi, bed and
breakfast, dell’Alto Metauro può raggiungere Arezzo in poco più di 60 minuti |
Scheda curata da Giuliana Maggini
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Piero della Francesca "Scoperta della Croce" particolare del paesaggio di Arezzo (Chiesa di S.Francesco)
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Santa Maria della Pieve: Facciata e campanile (secc. XII-XIII) |
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Cratere attico a figure rosse con Ercole contro le Amazzoni.
Euphronios (500 a.C.)
Museo Archeologico |
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